Tram e nuova pista ciclabile su via Libertà, la proposta di Fiab Palermo Ciclabile

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Il dibattito sul prolungamento delle nuove linee tranviarie in città comincia ad entrare nel vivo. E’ prossima la pubblicazione da parte del Comune di Palermo del bando relativo alla progettazione. Chi si aggiudicherà il servizio, dovrà anche tener conto delle indicazioni/osservazioni/proposte che sono state recepite dal Comune durante la consultazione online lanciata sul proprio portale web e nelle successive riunioni che si sono tenute presso il Polo Tecnico di via Ausonia.

Fra queste, spicca un’interessante proposta che è stata presentata al Comune proprio la scorsa settimana dai nostri amici di Fiab Palermo Ciclabile.  L’obiettivo da un lato è rendere quanto più armonioso possibile l’impatto della tranvia lungo la strada, ma soprattutto cogliere l’occasione per dotare la strada di una pista ciclabile degna di questo nome e che possa mettere in soffitta l’attuale promiscuità fatta di strisce verniciate sui marciapiedi.

Ma quale percorsi e i punti salienti della proposta? 

Nel dettaglio, la cosiddetta tratta A (Stazione Centrale-viale Croce Rossa) secondo le intenzioni del Comune attraverserà  via Roma, a ridosso degli attuali marciapiedi e per entrambi i sensi di marcia. Giunta a piazza Sturzo, i fasci di binari si divideranno. E qui per meglio comprendere i sensi di marcia, consideriamo il binario di sola andata in direzione Stadio mentre quello di ritorno in direzione Stazione Centrale.

Il binario di andata quindi proseguirà su via Isidoro Carini, via Dalla Chiesa, via Marchese di Villabianca, via Marchese di Roccaforte, piazza Don Bosco, piazza Leoni, viale del Fante, via A. Cassarà e piazza Giovanni Paolo II. E qui si ricongiungerà col binario di ritorno che nel frattempo si era sdoppiato a piazza Sturzo e che illustriamo qui di seguito.

Il fascio di binari di ritorno andrebbe a impegnare un solo lato di via Libertà (lato dx in direzione Politeama), ma con la differenza che non impegnerà l’asse stradale per tutta la sua lunghezza. Giunto infatti all’incrocio con viale Lazio, farà una “virata” per inserirsi su viale Campania per riprendere poi viale Croce Rossa attraverso via Emilia.

Uno dei motivi che hanno spinto questa “deviazione” è intanto la presenza del complesso monumentale di piazza Vittorio Veneto; il transito della tranvia attorno la piazza, se esterno o interno, mette a serio rischio gli alberi. L’idea pertanto è di far transitare la tranvia lungo viale Campania offrendo inoltre un’opportunità ai fini della riqualificazione dell’intera strada che oggi è semplicemente oppressa da ben  5 distributori carburanti di seguito all’altro.

Oltre all’innesto con la fermata dell’Anello Ferroviario Lazio e la vicinanza con la fermata del Passante Ferroviario Alpi, si evidenziano opere aggiuntive quali una nuova rotatoria su viale Croce Rossa per meglio agevolare il collegamento con piazza Leoni e alleggerendo la stessa piazza dall’attuale carico veicolare.

Altra nota è l’apertura su via Libertà dell’incrocio fra via Albanese e via Catania e la chiusura dell’attuale incrocio Siracusa-Archimede. In questa maniera si creerebbe un collegamento “più fluido” fra la zona Porto e via Malaspina (da tenere in considerazione il nuovo assetto urbanistico in zona a seguito dell’interramento dell’ex sedime ferroviario).

La pista ciclabile

Tenendo conto dello spostamento di una parte della tranvia su via Marchese di Villabianca, si libererà così una corsia preferenziale di via Libertà. A questo punto si favorirà così la realizzazione di una pista ciclabile a doppia corsia che scorrerà lungo il lato dx di via Libertà (direzione Stadio). Da tenere in forte considerazione l’innesto con un’altra pista ciclabile da realizzarsi su via Amari e che fungerebbe da collegamento con la ciclabile di via Crispi.

Vogliamo pertanto avviare un dibattito costruttivo e raccogliere tanti pareri sulla proposta che merita di essere attenzionata.

Nb: abbiamo voluto sintetizzare appositamente l’intera proposta con lo scopo di offrire una sintesi ben comprensibile al lettore. L’intera proposta comprende anche una possibile soluzione relativamente alla linea 4 a favore di una nuova pista ciclabile lungo via E. Basile e che pubblicheremo nei prossimi giorni.

 

sezioni tipo nuove piste Tavola 1 Via Libertà

 

 

 

 

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37 Thoughts to “Tram e nuova pista ciclabile su via Libertà, la proposta di Fiab Palermo Ciclabile”

  1. Lio

    ma quei bus che non fanno solo il tratto stazione-via croce rossa ma lo percorrono per alcuno tratti per poi seguire altri itinerari, da dove passeranno???
    se non sbaglio c’è stato un problema simile nella lineaa del tram che va da stazione notarbartolo al borgo nuovo che di fatto eliminava linee di bus che ora sono state rimesse per non lasciare isolate zone limitrofe
    e le stazioni di servizio di viale campania dovranno chiudere, ma non c’è modo di fare sti cavolo di tram senza distriugere il lavoro e la vita di qualcuno???

    1. peppe2994

      Nessun bus passerà più nelle zone servite dal tram. Si rimoduleranno i percorsi in modo da non creare sovrapposizioni.

      1. Lio

        sarebbe una novità visto che ad oggi su alcune strade dove passa il tram passano anche alcuni bus

  2. Giuseppe

    Ma quale tram,ci siamo attachi al tram sul senso vero della parola, la metro che tanto sognavamo finiu’ signor sindaco ma cosa commina, che delusione.

    1. Giuseppe

      La metro la metro la metroooooooooooo!!!!!!!!

  3. Giovanni_V

    Bene, almeno si muove qualcosa. Da quaranta anni si sente parlare di metropolitana leggera, di mal, di tram, di bus intelligenti, di piste ciclabili, di aree pedonali, di area metropolitana, di trasporto integrato, bla, bla, bla, ma non si è mai mossa una foglia. Adesso finalmente sembra che qualcosa si muova. Una metropolitana, è vero, ha costi di realizzazione molto elevati e costi di esercizio altrettanto alti ma, di contro, non stravolge il paesaggio urbano, non interferisce con la viabilità ordinaria e non azzera quei pochi filari di alberi rimasti in città (vedi tram). Certo se poi per realizzare 100 metri dobbiamo chiudere un quartiere per tre anni…….
    Perchè non chiedere il parere dei cittadini con una consultazione?

  4. punteruolorosso

    mi sembra un progetto interessante. le linee tram riqualificheranno queste altre strade orribli.
    giusto pensare alla pista ciclabile come parte integrante del progetto tram. ovunque si sentono giudizi estetici e pareri tecnici strampalati, e la maggior parte della gente pensa che i ficus del politeama li abbiano tagliati per fare il tram, che cadranno anche i platani di via libertà e in palazzi di via maqueda e che il tram di palermo è in realtà un treno.

  5. Dahfu

    Premesso che utilizzo spesso la bici per i miei spostamenti, non condivido molto lo sdoppiamento dei binari. Entrambe le direzioni devono correre accanto. Se si seguisse la proposta si costruirebbe una sorta di anello-tram ad unica direzione che creerebbe solo un pessimo servizio. Non ci siamo proprio.

  6. rastan

    Basta chiudere TUTTO il centro compreso quello moderno alle auto e sparpagliare una manciata di bus a metano e piste ciclabili serie. Tutti parlano di soluzioni allucinanti, la realtà è che per me che lavoro nel turismo è facile capire come noi palermitani siamo CONVINTI che la nostra sia una città in cui è necessaria l’auto, i sindaci devono rendere la vita impossibile agli automobilisti in quanto esseri umani pigri e appestanti perchè a Palermo
    – Non c’è quasi mai freddo
    – Non piove quasi mai
    – Le distanze sono ridicole a paragone con le altre metropoli (Roma, Napoli ecc.)
    PRO DI USARE UN AUTO A PALERMO
    ….nulla
    CONTRO DI USARE UN AUTO A PALERMO
    – Usura di un mezzo che richiede denaro periodico per essere sostituito o manutenzionato con calo del restante denaro per migliorare la qualità della vita (viaggi, centri benessere, svago, hobby ecc.)
    – Tempo perso della propria vita (ricordo che ogni essere umano ne ha una sola a quelli che ritengono di essere immortali) causa traffico+ricerca del parcheggio difficilissima
    – Rischio di atti vandalici quando la suddetta auto è parcheggiata in strada
    – Stress inaudito
    – Da vari studi scientifici si respira MOLTO più smog che in moto/bici (il filtro FAP non lo sostituisce quasi nessuno e con i finestrini aperti non ne parliamo)
    – Danneggiamento della qualità della vita dei vostri figli, se appestate una città, respirano lo schifo della vostra auto anche loro
    – Pessima pubblicità da parte dei turisti che ritengono il palermitano automobilista ridicolo e indisciplinato in grado di rendere la città invivibile e sconsigliata per chi è con l’auto (e confermo pienamente)
    Da questo momento riempirò il mondo del web con queste mie considerazioni perchè spero che i miei figli vivano una bellissima città marittima piena di sole e natura: ME NE FREGO SE CHI LAVORA NON VUOLE PERDERE 10 MINUTI PER ANDARE A PIEDI!

    1. vicchio65

      GRANDE RASTAN!!!!!! ERA ORA CHE QUALCUNO LO DICESSE CHIARAMENTE!
      Da oggi sei il mio mito!

    2. punteruolorosso

      D’accordo con tutto, tranne sui bus a metano. Il tram è molto meglio

    3. Ignazio Lo Presti

      Più che giusto!
      Io cammino sempre e comunque a piedi. Ho anche un auto, ma in 8 anni ho fatto solo 38.000 KM!!!

    4. peppe2994

      Pecchi di presunzione.
      Intanto distingui il centro dalla città intera.

      Chiudere tutto il centro è sempre una buona idea, ma affermare che la macchina non serva è ragionare con il paraocchi. Mica la città è il centro geometrico. C’è bisogno di andare ovunque partendo da punti qualunque anche se non soprattutto da fuori città. C’è una certa percentuale di persone che può non usare la macchina, ed altri costretti ad usarla per sempre. È compito dell’amministrazione conciliare le due cose.

    5. Palerma La Malata

      Io direi che è meglio chiudere definitivamente Mobilita Palermo perchè evidentemente ci scrivono uomini celibi senza figli che non hanno il dovere di andare a lasciare con l’auto un figlio in una scuola e l’altro figlio in un’altra scuola, non devono fare la mega spesa mensile eccetera eccetera.

      P.S.: Anche se non ci vivo più non è che non mi piacerebbe se Palermo fosse bella, pulita e brillante ma siete tutti abbastanza cresciuti per poter distinguere quello che può promettere la visione di un’utopia e quella che invece offrie la squallida e spesso crudele realtà.

  7. Ignazio Lo Presti

    Io ho due figli, e non uso l’auto

    1. Palerma La Malata

      Sto vedendo bene nella mia sfera di cristallo che i tuoi figli sono grandi e non hanno più bisogno che tu li accompagni a destra e a sinistra ma che quando erano piccoli gli facevi da tassista?

  8. Ignazio Lo Presti

    vedi bene quando dici che sono grandi (ma vanno ancora a scuola) ma sono stati anche piccoli, secondo legge di madre natura.
    Io ho volutamente comprato casa vicino il luogo di lavoro e accompagnavo a scuola i miei figli a piedi, uno io e uno mia moglie prima di andare al lavoro…e anche il cane doveva fare i suoi bisogni…quindi.
    Abbiamo organizzato la nostra vita in modo da non dipendere dall’auto; è solo questione di organizzazione, di tempi e di volontà. La macchina in realtà è solo una questione di pigrizia.

    1. Palerma La Malata

      Sì, la macchina può essere una questione di pigrizia. Ma evidententemente tu non hai mai pensato che può anche essere una necessità per quelli che non si possono permettere di pagare nè l’affitto nè il mutuo nella stessa zona in cui lavorano. La mia sfera di cristallo dice anche che tu hai abbastanza soldi, il che ti ha permesso di poter fare questa scelta.
      E quelli che possono solo permettersi i costi delle case di Romagnolo ma che lavorano in Via Notarbartolo?
      E quelli che possono solo permettersi i costi delle case di Boccadifalco ma lavorano in Viale Strasburgo?
      Dovrebbero portare i figli a scuola o dal medico in autobus e poi dovrebbero andare e tornare al lavoro in autobus?
      Quasi nessuno ama rinchiudersi per ore dentro una macchina ma che le auto sono da eliminare totalmente è un pensiero che può essere partorito da menti in uno stato totalmente distaccato dalla complessità della realtà quotidiana.
      L’autobus non è una soluzione. Il tram non lo è ne anche. Ma una buona rete di metropolitana, per Palermo 2 linee, 3 o anche 4, ben integrate a tram e bus cambierebbe questo discorso.

      1. Ignazio Lo Presti

        Comunque le città europee più evolute, hanno grandi arterie che circondano la città e grandi parcheggi a ridosso del centro storico. Concordo che allo stato attuale a Palerno non è possibile abbandonare del tutto l’auto, ma sicuramente, quando (e se) riusciranno a fare un sistema integrato esteso e funzionante, si potrà pensare un utilizzo diverso dell’auto personale; fine settimana, gite fuori porta ect etc… e magari si riuscirà a ritrovare anche il gusto di fare una passeggiata in auto.
        In parte però è anche un gatto che si morde la coda; nessuno può negare che gli autobus sono rallentati dal traffico e dall’occupazione abusiva delle corsie preferenziali.
        Speriamo bene

    2. peppe2994

      Ma si rende conto di quello che ha scritto ?
      Altro che paraocchi…..

      Statisticamente abitare vicino al posto di lavoro è un’eccezione, e questo non lo dico io, ma le statistiche al livello nazionale ed internazionale. Cerca un po’ dove ti pare. Mediamente il posto di lavoro dista 30 minuti di auto da casa.

      Poi, le case uno le ha dove le ha. Chi sta in paese, o chi le ha ricevute. Poi, il posto di lavoro può cambiare.

      Davvero, è molto triste constatare come possano esistere ragionamenti miopi come il suo.

      1. Ignazio Lo Presti

        Quà ci stiamo scambiando opinioni in maniera pacata e civile.
        Hai preso troppi caffè forse? Che ne dici di una bella tisana rilassante?

  9. Ignazio Lo Presti

    Per questo, non posso darti torto

  10. Normanno

    La proposta è quella di chiudere alle auto il CENTRO STORICO non tutta la città ovviamente, cosi come si fa in tutta europa a latitudini civili, ma anche nella vicina Lecce (non a oslo o stoccolma).La macchina si lascia fuori nei parcheggi e si cammina a piedi o in bicicletta.Stiamo parlando di strade come la via alloro incredibilmente ancora aperte al traffico.Quindi la difesa dell’uso della macchina in centro storico è assolutamente fuori luogo.Se si ha bisogno di entrare nel centro storico si usano o i piedi (gratis) o la bicicletta o i mezzi pubblici.La soluzione è il tram (le sette linee previste) con in appoggio PICCOLI autobus elettrici che si possano muovere con facilità all’interno delle stradine del centro storico non certo i grossi autobus anche a metano o il metro (ohinoi oramai possibilità persa per l’ottusità dei nostri vecchi politicanti,venti anni almeno per vedere le vetture in movimento).La strada è stata già delineata bisogna percorrerla perdendo il meno tempo possibile sbrigandosi con le sette line del tram con piccoli autobus-free e con basolato in abbondanza NEL CENTRO STORICO non fuori di esso dove ovviamente le macchine devono avere le infrastrutture migliori per scorrere velocemente .A tal proposito sarebbe utile una nuova strada Notarbartolo-Via imera la cui proposta ogni tanto compare e poi scompare per riapparire dopo qualche anno.La strada sarebbe una parallela ed un’alternativa alla circonvallazione.Macchine che si muovono velocemente e centro storico a piedi questo dovrebbe essere l’obiettivo finale

    1. Ignazio Lo Presti

      Concordo; la soluzione è un sistema di trasporto integrato, grandi arterie di comunicazione e parcheggi attrezzati

  11. Normanno

    Ultimo articolo che ho trovato sulla strada su mobilita palermo è del 13/12/2013.
    Titolo Nuova strada Notarbartolo-Via oreto.
    Copia incolla:
    L’opera già inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, consiste nel ricavare delle nuove arterie stradali nelle ex aree del sedime ferroviario. Quindi tutt’ora nell’area dell’ex stazione Lolli, Imera dove sono ancora in corso i lavori. L’arteria demominata “Radiale di collegamento”, avrà il compito di decongestionare il traffico nelle zone interessate dal suo passaggio e ad agevolare il collegamento fra il Polo Ospedalieri con l’area Notarbartolo, che diverrà un grande punto intermodale. Ovviamente rientra anche la via Lodato, già in parte realizzata. Si ipotizza a piazza Indipendenza un nuovo sbocco viario presso l’area dove era ubicato il palazzo demolito.

    1. bottarisali

      Ma chi ha scritto quelle cazzate ha mai visitato quei luoghi?
      Se uno si fa una passiata percorrendo il tratto ricavato dall’ex ferrovia in superficie vedrebbe che da Piazza Lolli fino a via D’Ossuna il percorso è largo quanto un budello e a mala pena ci entrerebbero due auto una accanto all’altra.
      Provare per credere.

      1. Normanno

        Dalla stazione notarbartolo alla stazione lolli sopra la ferrovia si può fare una strada a tre corsie poi bisognerebbe vedere,un tratto in sotterranea a Palermo sarebbe uno scandalo?

        1. punteruolorosso

          in sotterranea passa il treno.

        2. bottarisali

          Normanno, “poi bisognerebbe vedere”?
          Ma vedere cosa? Ho già descritto la strettezza del tratto Lolli-Via Re Federico-Via D’Ossuna. Staccati da quel cavolo di tastiera e vacci a fare una passiata.
          Non possono mica buttare giù palazzi a sinistra e a destra solo per realizzare quell'”arteria stradale nelle ex aree del sedime ferroviario”. E’ una cosa che esiste nella loro immaginazione ma è irrealizzabile.

          1. Normanno

            Hai idea di come fosse la situazione di Palermo prima che facessero l’attuale via Roma ?o come fosse la via Crocerossa prima dei mondiale del 1990?.Documentati anche restando nel cavolo della tua tastiera.Una nuova grande arteria ha sempre delle criticità altrimenti persino in terronia si sarebbe già fatta nonostante i nostri illuminati politici.
            Una parte dell’opera è semplice, una parte bisogna trovare delle soluzioni progettuali.Esiste la categoria degli ingegneri, a cui mi onoro di appartenere per questo motivo,per risolvere problemi progettuali altrimenti basterebbero quelli come te per fare le cose ma sarebbe un mondo sicuramente molto più triste.

          2. bottarisali

            Sì Normanno, io ho idea di come fosse la situazione di Palermo prima che facessero l’attuale via Roma e di come era Via Croce Rossa (non crocerossa) prima della Coppa del Mondo FIFA 1990: case basse, molte delle quali ad un piano, spesso unifamiliari e che contenevano un numero totale di abitanti estrememanente più basso rispetto all’alta densità di abitanti che popolano i palazzi su entrambi lati dell’ex ferrovia di superficie nel tratto Via Re Federico-Via D’Ossuna. Palazzi con media di 4-5 piani.
            Comunque quanto tempo dovremo aspettare per ammirare la tua scintillante “radiale di collegamento” arricchita con note di “felicità” tridimensionali, Ingegnere Normanno?

            P.S.: Hai letto il commento di punteruolorosso? Lui ti faceva notare che il tratto di strada in sotterranea al quale ti riferivi tu non è fattibile dato che in sotterranea ci passa già il treno; un dettaglio che potrebbe sfuggire ad un bibliotecario o ad uno psicoanalista…ma ad un ingegnere?

          3. punteruolorosso

            via re federico non la puoi trasformare in tangenziale interna, va bene così com’è ed è una delle poche strade di palermo prive di traffico. semmai farci delle piste ciclabili e farla diventare un centro commerciale naturale come corso olivuzza, aumentando le superfici pedonali. in corso olivuzza bisognerebbe levare il parcheggio, piantare degli alberi ad alto fusto tipo jacarande, allargare i marciapiedi, creare piste ciclabili che partano da piazza noce e arrivino fino al mare. sarebbe una bellissima strada.

  12. Normanno

    Perchè il treno occupa tutto lo spazio sotterraneo sino al centro della terra?Mai sentito parlare di gallerie a più livelli o di gallerie a fianco dei treni? Magari se in italia ognuno parlasse di quel conosce faremmo un grande passo in avanti.Palermo è indietro di cinquantanni sulla pedonalizzazione del centro storico che a latitudini civili ed europee è avvenuta negli anni 60/70 e dobbiamo dire grazie alla mafia nel periodo 1960/2000 e grazie ai concittadini odierni che evidentemente non hanno mai visitato una capitale europea o sono qui solo per gettare fango sul sindaco,ma è anche rimasta indietro sulle grandi arterie di smaltimento del traffico (sopraelevata della circonvallazione iniziata e bloccata eccetera) bisogna lavorare su entrambi le cose e recuperare l’enorme ritardo accumulato. Su via roma ti sbagli di grosso hanno sventrato una città per farla.

  13. Normanno

    @bottalisali
    Approfondisci prima di scrivere stupidaggini:
    Wikipedia Copia-Incolla
    La via Roma nasce come arteria principale di collegamento fra la stazione ferroviaria e la città nuova e il porto. È un’opera imponente, prevede la demolizione palazzi nobiliari, chiese, conventi, quartieri popolari, tanto imponente da richiedere per la realizzazione complessiva un secondo piano regolatore: il “Piano di risanamento e ampliamento” sempre del Giarrusso, datato 1894.

    Per fare spazio alla nuova via si stravolge la planimetria complessiva del centro storico palermitano e si perdono irrimediabilmente patrimoni cittadini. Gran parte di Palazzo Arezzo di Celano, ricostruito dagli architetti Giovan Battista e Francesco Paolo Palazzotto (1897), Palazzo Monteleone, il giardino all’Olivella, il Complesso della Chiesa di Santa Rosalia, il cortile dei Gallinai, il sistema della Chiesa di Montesanto, le mura dello Stazzone e dell’Itria sono esperienze architettoniche che rimangono solo nelle splendide fotografie di Emanuele Giannone e di Edoardo Alfano o in mappe d’epoca. Oltre le opere distrutte, nel complesso il centro storico è rivoluzionato : il Piano Imperiale (oggi Piazza San Domenico), il mercato della Vucciria e il quartiere San Giuliano vengono stravolti dalla mastodontica impresa urbana. L’aspetto della città prima della costruzione della strada, si può osservare in alcune antiche piante (consultabili anche via internet) .”Le strade della città antica si dirigono da Occidente a Levante, seguendo la direzione del displuvio delle acque, cioè dal monte al mare. La nuova è invece caratterizzata dal movimento trasversale di via Roma[1

    1. bottarisali

      …No, Normanno…davvero…tu credi veramente…ma veramente che l’urbanistica del 19esimo secolo nata sull’onda del lavoro di Ebenezer Howard in Inghilterra e la ristemazione di Parigi sotto la guida del Barone Haussmann potrebbe essere applicata su una simile scala oggigiorno? A Palermo?
      Ma tu ci credi veramente a quello che ti passa per la testa?
      Se la risposta è sì, la tua formazione universitaria e professionale è arretrata di 200 anni.
      In quel caso ci sono corsi di aggiornamento sempre disponibili.

  14. Normanno

    Adesso non fare il furbo nascondendoti con fumose teorie dei massimi sistemi,vola basso come prima quando volavi rasoterra,io ho semplicemente scritto che la tua affermazione che l’intervento sulla via Roma sarebbe stata una specie di passeggiata di piacere poco invasiva se confrontata con il mega intervento da fare nella nuova radiale è una grande stupidaggine di chi non conosce la storia di Palermo o in alternativa fa finta di non conoscerla per curare i suoi piccoli interessi di bottega poi,come del resto ho già scritto precedentemente, è chiaro che se vi fosse un’arteria a tre corsie senza criticità e solo magari da asfaltare persino in terronia e persino con i nostri politici sarebbe già stata fatta.E’ chiaro che ci sono criticità e problemi da risolvere, ma una parte dell’opera è facilitata dal percorso della ferrovia e visto che bisogna chiudere al traffico la via maqueda (favorevole) visto che tra poco con il tram si chiuderà al traffico anche la via Roma (favorevole) e visto che prima o poi si farà un progetto per la costa sud che prevede principalmente stabilimenti balneari e B&B e quindi anche quella direttrice inevitabilmente si intaserà, anche un non ingegnere come te dovrebbe capire che bisogna in tempo provvedere ad aprire nuove arterie di traffico per fare defluire il sangue e non alzare troppo la pressione sulle poche arterie rimaste. Bisogna fare un restyling robusto della circonvallazione e creare l’arteria in oggetto e anche in tempi brevi (quattro cinque anni) prima che il sistema collassi.

    1. bottarisali

      Senza metropolitana in sotterranea, troppe linee tram in superficie, compressa fra il mare ad est e le montagne ad ovest hai descritto quello che sarà il probabile futuro del traffico veicolare a Palermo: “elevato confluimento di sangue e della pressione sulle poche arterie rimaste”.
      Stanno inconsapevolemente portando questa città a schiattare.

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